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NO AL BAVAGLIO!

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martedì 19 gennaio 2010

Il dossier "esplosivo" della Casa dello Studente

Questo Blog ha come obiettivo principale quello di dare visibilità a storie come questa: per poterla raccontare abbiamo creato uno "spazio nello spazio" all'interno di World Wide Sense - In Direzione Ostinata e Contraria. Notizie storie come queste rappresentano il "peggio del peggio" di questo Paese sgangherato chiamato Italia: l'ingiustizia che mostra la faccia beffarda dello Stato (mancata restituzione della tassa d'iscrizione allo studentato), la "stampa di regime" che volutamente ridimensiona la "portata drammatica" della notizia decidendo di non passarla come ormai, avviene troppo spesso nel telegiornale della rete ammiraglia della Rai.
Procediamo con ordine.
Siamo  a L'Aquila e la scossa di terremoto di 5.8 gradi della Scala Richter del 6 Aprile, ore 3.32, fa crollare la Casa dello Studente in Via XX Settembre, dove trovano la morte 8 ragazzi:
  • Marco Alviani - 21 anni, iscritto alla Facoltà di Psicologia. Originario di Foggia.
  • Luciana Capuano - 20 anni, iscritta alla Facoltà di Medicina. Originaria di S. Giovanni Rotondo.
  • Angela Cruciano - 22 anni, iscritta all Facoltà di Ingegneria. Nativa della provincia di Foggia.
  • Francesco Esposito - 24 anni, lavorava in una cooperativa, fidanzato di Angela, lui non viveva nella Casa dello Studente, ci lavorava, gestendo alcuni servizi per l'Università. Quella notte era rimasto a dormire con la fidanzata.
  • Hussein Hamade - 22 anni, iscritto alla Facoltà di Medicina. Originario della Galilea.
  • Luca Lunari - 20 anni, iscritto alla Facoltà di Ingegneria. Cresciuto a Rieti.
  • Alessio Di Simone - 25 anni, iscritto al corso di laurea in Informatica. Originario di Penne (Pescara).
  • David Centofanti - 20 anni, iscritto alla Facoltà di Ingegneria. Originario di Vasto.



(Fonte - Il Fatto Quotidiano 07/01/2010 - foto Guardarchivio)

Nove mesi dopo quel 6 Aprile, si viene a sapere che esiste un dossier (oscurato dal sito della Regione) esplosivo, dove si legge in modo netto e inequivocabile che la Casa dello Studente, è crollata per la mancanza di un pilastro, dal sovvraccarico del tetto su cui erano stati collocati pannelli solari, da muri fragili a causa di cemento scadente, scavati per far passare i tubi elettrici e del riscaldamento. Tutto in nome del dio denaro: risparmiare sui "costi vivi" sperando però nella buona stella, quella che permetta allo stabile costruito di non crollare, svelando così, l'ignobile vergogna. Dunque, secondo questo dossier la "scossa del 6 Aprile" non può essere responsabile del crollo dello stabile: se nel progetto iniziale fosse stato inserito il Pilastro; se l'impresa esecutrice avesse "disposto le staffe di armatura dei pilastri all'interno della struttura"; se "il calcestruzzo non fosse stato scadente"; se la scala di emergenza della parete crollata della Casa dello Studente de L'Aquila, ristrutturata nel 2002, fosse stata saldamente attaccata alla struttura; non si sarebbero spezzate 8 vite innocenti.
Una tragedia che poteva essere evitata e se questo avviene in una grande democrazia; i responsabili sono assicurati alla Legge, condannati per il reato commesso. Non sappiamo se questo avverrà perchè anche per questo odioso reato, incombe la "scure del processo breve", qualora fosse approvato dal Parlamento sarebbe "la morte certa" per tutti i procedimenti legali della maxi - inchiesta sul terremoto d'Abruzzo.
Condividiamo e sottoscriviamo la petizione contro l'approvazione della legge che è stata appesa all'albero dei desideri che si trova in piazzetta Regina Margherita, nel cuore del capoluogo abruzzese; iniziativa promossa dal Comitato dei familiari degli studenti morti sotto le macerie della Casa. Bisogna mobilitarsi e chiedere (così come chiede la Presidente del Comitato, Antonietta Centofanti) che I PROCESSI SI FACCIANO SUBITO! No a Leggi ad personam come il processo breve: perchè non permettono di ottenere giustizia con la condanna a carico dei responsabili dei crolli, veri criminali. Non diamo alibi a chi vuole portare avanti questa ingiustizia, questa legge anticostituzionale, firmiamo tutti questa petizione: ce lo chiede la nostra coscienza di liberi cittadini e, lo dobbiamo alla memoria di quei 8 ragazzi morti e a quei 17 studenti feriti gravemente.
Non possiamo credere che lo Stato abbia avuto il coraggio di non restituire la caparra versata per l'iscrizione alla Casa dello Studente, tassa di 500 euro. Ma che Paese è?








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