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NO AL BAVAGLIO!

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lunedì 25 gennaio 2010

Calvario giornaliero di un qualsiasi disabile capitolino.

Se il "termometro" per valutare la qualità della vita di un paese sono i servizi offerti ai cittadini disabili allora l'Italia e Roma sono lontanissimi dal potersi definire civili. Troppe cose non funzionano nel verso giusto: ospedali, poste, trasporti urbani, sistema dei rifiuti. Questo è il quadro desolante di questa Italia, un paese che sembra, ogni giorno di più, un paese da "operetta", invivibile, dove se si ha la sventura di essere un cittadino disabile, diventa pura utopia vivere una vita dignitosa. Storie come quella capitata ad uno studente romano di 16 anni, sono purtroppo all'ordine del giorno: Roma al pari di altre città italiane non è all'altezza per far sentire, un qualsiasi diversamente abile, un cittadino con gli stessi diritti degli altri.
Per un disabile il calvario quotidiano inizia nel momento in cui si esce di casa: non c'è mai lo spazio necessario per permettere ad una carrozzina di passare davanti agli scivoli dei marciapiedi sulle strisce pedonali ostruite da vergognose soste selvagge di automobilisti con nessun senso civico; parcheggi di auto senza permesso nei posti riservati ai disabili; mezzi pubblici che hanno sempre la pedana per la carrozzina rotta. Diciamolo con estrema chiarezza un diversamente abile è condannato ad una vita in solitudine perchè impossibilitato (se abita in palazzi dove l'ascensore o è guasto oppure inesistente) ad essere autonomo.
Così capita di dover raccontare una giornata infernale vissuta da uno studente sedicenne, nato con la distrofia muscolare di Duchenne; studente in gita scolastica al museo di Piazza Venezia a Roma, per visitare una mostra dedicata a Leonardo. Lo studente accompagnato da due insegnanti dell'Istituto Professionale Sisto V, arrivato alla fermata del bus 60 vede passare ben 5 mezzi pubblici con la pedana per la carrozzina rotta.
A questo punto, una delle professoresse, ha chiamato l'ATAC che prontamente (si fa per dire.....) ha inviato una navetta speciale. Finalmente lo studente del TERZO SUPERIORE del SISTO V riesce ad arrivare al Palazzo Venezia, centro di Roma. Ma il calvario continua per lo studente che resta intrappolato per due ore, al primo piano di Palazzo Venezia, causa guasto all'ascensore del museo. Roma, capitale d'Italia, Terzo Millennio: siamo ancora qui a descrivere l'impresa di uno studente disabile per andare ad una normale gita scolastica. "Sempre lo stesso problema, ogni uscita della classe diventa un'odissea. E' assurdo e vergognoso portare un ragazzo disabile in gita al centro di Roma e assistere ancora a scene del genere. Una persona già con dei problemi, in questo modo, lo fanno sentire ancora più in difficoltà. Ancora una volta ha dovuto sopportare questa sua diversità." Ci sentiamo in dovere di fare nostra la denuncia di Patrizia Pianese, professoressa di Lettere al Sisto V: la giriamo al Sindaco Alemanno per sensibilizzare su questi temi, la sua giunta. Non le pare Signor Sindaco di Roma che questi scempi debbano cessare una volta per tutte, se non adesso, quando?




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