DIFENDIAMO LA COSTITUZIONE



Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. (ART. 21)









NO AL BAVAGLIO!

NO AL BAVAGLIO!

venerdì 30 luglio 2010

Finalmente il libro c'è....scritto dal mio Amico BOB      FABIANI.....Storia del popolo argentino, storia carica di vitalità e sensualità che parte da Plaza Dorrego, quartiere S. Telmo, storia di poesia popolare , profumo di Tango........insomma se volete leggerlo ditemelo........ve lo farò avere.........

              

mercoledì 7 luglio 2010

MANIFESTARE ........

Gli Aquilani arrivano a Roma per i loro diritti, per far sospendere tasse e altri pagamenti, colpevoli di essere terremotati ......presi a manganellate.........

mercoledì 9 giugno 2010

NO AL BAVAGLIO

Pericle
Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.


"Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.


Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.

Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così."

NO AL BAVAGLIO


"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.
Perchè il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale.
La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un pò ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.
In Italia è diventato il capo del Governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano: ammiratore della forza, venale, corruttibbile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

                      (Elsa Morante)


Qualunque cosa abbiate pensato, il testo del 1945, si riferisce a ......Mussolini........
Abbiamo deciso di riprodurre integralmente questo scritto di Elsa Morante.






giovedì 27 maggio 2010

NO AL BAVAGLIO!

(fonte: laRepubblica)









venerdì 26 marzo 2010

Morire di pestaggio nelle mani dello Stato

I casi stanno venendo alla luce uno dopo l'altro: ormai in Italia c'è un'emergenza particolarmente odiosa, quella di morire per i pestaggi ad opera delle forze dell'ordine (non tutte certo ma comunque il problema esiste e va denunciato) in caserma, sul selciato della strada, nelle carceri.
Particolarmente drammatica è la storia di Giuseppe Uva, arrestato in pieno centro a Varese (nel 2008, si avete letto bene, questa storia esce solo ora.....) in compagnia di Alberto Bigiogero al termine di una serata dove, i due ragazzi avevano bevuto un pò troppo. Infatti seguirà l'arresto per ubriachezza e poi qualche ora dopo la morte di Giuseppe avvenuta tra le urla e i rumori sordi, denuncia Alberto.
In questa storia orribile ci sono molte cose da denunciare: l'omertà delle forze dell'ordine che non denunciano quei colleghi che indossando la divisa si sentono "onnipotenti", e questa cultura va contrastata e combattuta come denuncia e non da oggi; Antigone "l'Associazione per i Diritti e le Garanzie nel Sistema Penale".
Un discorso a parte merita il 118 Varese: perchè alle telefonate di Alberto l'ambulanza non arriva subito salvo poi, arivare a dramma quasi consumato del tutto. Storie come questa di Giuseppe vengono denunciate solo quando ci sono alle spalle famiglie solide e coraggiose. Verità e giustizia per Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Marcello Lonzi, Angelo De Palo e Agostino G.







Federico Aldrovandi,
ucciso a 18 anni.
La notte del del 25 settembre 2005
viene fermato dalla Polizia a Ferrara
e massacrato di botte fino alla morte.
Il Tribunale ha condannato a tre anni
e sei mesi i quattro poliziotti accusati di eccesso
 colposo nell'omicidio colposo.



Marcello Lonzi,
un misterioso arresto cardiaco.
29 anni muore nel carcere di Livorno
l'11 luglio 2003 per arresto cardiaco.
Ma sul corpo sono state trovate
echimosi e costole rotte. Sua madre
Maria Ciuffi, presenta denuncia e si
apre un'inchiesta. Ancora il caso non
è stato chiarito.






Stefano Cucchi,
picchiato e morto per disidratazione.
32 anni è morto il 22 ottobre 2009
nel reparto detentivo dell'ospedale
Pertini di Roma, sei giorni dopo il
suo arresto per droga.
E' stato picchiato ed è morto per disidratazione. Nel
registro degli indagati sei medici e tre poliziotti penitenziari.


Angelo De Palo, dal setto nasale all'obitorio.
Il 19 marzo 1999 Angelo Raffaele De Palo,
31 anni, viene fermato nel centro di Matera
dtuglia di Polizia mentre, in stato di ubriachezza
infastidisce alcune ragazze. E' condotto in
Questura, poi viene ricoverato in ospedale:
gli viene diagnosticata la frattura del setto
nasale, muore il giorno dopo.



Agostino G., trovato senza vita a Viterbo.
25 anni, è stato trovato morto nel suo letto
del reparto per detenuti dell'ospedale Belcolle
di Viterbo il 20 marzo 2010. Probabilmente il
 decesso è stato causato da arresto cardiaco: "La
 storia clinica di questo detenuto non era conciliabile
 con una reclusione tradizionale", ha denunciato il
Garante per i detenuti del Lazio, Angiolo Marroni.


(Fonte: Fatto Quotidiano)

giovedì 25 marzo 2010

Perchè la famiglia Cucchi non ha potuto seppellire Stefano?

151 giorni senza sapere la verità è già un supplizio doloroso ma in questa triste storia si è andati molto oltre.
Stefano Cucchi non è stato trattato da persona, secondo lo Stato per lui non può valere la regola di diritto e così, si apprende che la famiglia non è stata avvertita della sepoltura del ragazzo, morto il 22 Ottobre scorso in circostanze ancora tutte da chiarire.
Perchè l'ennesima "stranezza" è stata compiuta ai danni di una famiglia già duramente provata?
Per questa e per altre buone motivazoni si deve fare in fretta a ricostruire la verità, verità per Stefano Cucchi ragazzo perchè non debba essere trattato ancora come ultimo tra gli ultimi.



STEFANO CUCCHI ...RAGAZZO

Ora che la relazione d'indagine del Senato è giunta alla conclusione che Stefano Cucchi è stato picchiato e lasciato morire per disidratazione, è giunto il momento di sapere tutta la verità della morte di un ragazzo morto nelle mani dello Stato. Dopo 150 giorni non si sa chi siano i responsabili materiali del decesso: verità per Stefano Cucchi ragazzo.



mercoledì 17 marzo 2010

Giustizia per Stefano Cucchi

DOPO 152 GIORNI ANCORA NESSUNA VERITA' PER STEFANO CUCCHI

(Quanti giorni devono ancora passare per sapere esattamente cosa è successo?)








venerdì 29 gennaio 2010

CIAO GIULIANO




Sei stato un artista della vita che ha saputo colorare il grigio dei giorni con note di musica e passione azzurra, la passione del nostro Napoli.
Sarai sempre con noi.
Ciao GIULIANO...e come hai detto tu "SEMPRE FORZA NAPOLI"........


Ivana
Patrizia
Federica
Piero
Marco
Loris
Luciano
Luciano (Van Hanegem)
Claudio
Bob
Renzo
Linda
Patty
Anna
Cinzia
Tonino
Franca
Salvatore
Massimo
Antonella
Emiliano
Danilo
Lorenzo




lunedì 25 gennaio 2010

Gian Valerio Lombardi Prefetto di Milano: "Qui la Mafia non esiste."

Lo "specchio dei tempi" che stiamo vivendo sono racchiusi nella secca dichiarazione del Prefetto di Milano: nella città, un tempo "capitale morale", nella Regione più sviluppata d'Italia, la Lombardia, "la Mafia non è mai esistita."
Ora, a parte il fatto che il Prefetto dovrebbe informarsi meglio su ciò che legge e, soprattutto leggere meglio le "carte processuali" dei Magistrati magari, a partire dall'inchiesta-madre, la famosa "Duomo Connection" di fine anni '70 dello scorso secolo.
Tuttavia questa pericolosa, falsa dichiarazione del Prefetto cosa significa? Cosa nasconde? A chi è indirizzata?
Per rispondere alla prima domanda dobbiamo indirizzare il nostro ragionamento verso questo "scivoloso" clima politico: volto a rovesciare ordinamenti costituzionali e ordinamenti di chi è deputato ad applicare le leggi. Sul secondo quesito invece c'è soltanto una spiegazione plausibile: parlando così, il Prefetto Lombardi vuole mettere "l'accento" su quanto scritto dalla relazione della Direzione Distrettuale Antimafia e delle Forze di Polizia, relazione che afferma in modo asciutto: "l'Expò 2015 è già oggetto di specifico interesse da parte delle associazioni criminali." Forse, il Prefetto ha preso un abbaglio, visto che la relazione parla di "associazioni criminali" e non di cosche mafiose e questo è bastato per rigettare la tesi, indebolire ancora di più, quei Magistrati schierati in prima fila contro i boss, nelle regioni del Sud ma anche a Milano? O forse il Prefetto cerca solo "visibilità" presso la casta di centrodestra al potere sotto la Madonnina e a Montecitorio sperando così in una fulgida carriera? Terzo ed ultimo quesito: siamo di fronte ad un "messaggio trasversale" per rassicurare la 'Ndrangheta e i referenti politici di Milano che tutto resterà come adesso: il denaro continuerà ad essere ripulito e reinvestito in Borsa, del resto il mercato della coca "tira" qui come in tutta Italia e in Europa, i calabresi possono tranquillamente continuare a "fissare" i prezzi della preziosa neve.
Soldi sporchi ripuliti grazie ad imprenditori del Nord. Con il denaro della coca, la 'Ndrangheta si infiltra in ogni segmento della città meneghina: dalla ristorazione alle discoteche, dall'edilizia alla Borsa.
Tutti i locali della movida sono in mano alle cosche e, da sempre, il ciclo notturno è proprietà dei clan.
Ma dove vive il Prefetto? Possibile che non ha occhi per vedere i 4000 cantieri aperti per rinnovare il "volto" della città in vista di Expò 2015? Non possiamo credere che al Dottor Lombardi sfuggano i nomi dei soliti noti: clan come Trovato e Flachi per quanto riguarda la movida, oppure, i clan Papalia-Barbaro che "prestano" le loro ruspe per il rinascimento urbanistico al pari dei Mandalari, Novella e Strangio. I morti eccellenti tra Marzo e Luglio 2008 non dicono nulla al Prefetto, o invece, sono stati dei "moniti" mandati dai boss dei clan a chi, come Carmelo Novella e Cataldo Aloiso non rispettavano gli "accordi", pretendendo troppa autonomia. A Milano si muore come a Reggio Calabria. In un anno nel capoluogo lombardo si sono contati 5 omicidi, l'ultimo, quello di Natale Rappocciolo è passato sotto silenzio, non riuscendo ad arrivare alle cronache. Forse è giusto così visto che si deve ragionare come il Prefetto Lombardi "a Milano la Mafia non esiste."
Vorremmo solo ricordare al Prefetto un pò di nomi: Calvi, Sindona, il delitto Ambrosoli, gli arresti eccellenti di gentiluomini come Luciano Liggio, Gerlando Alberti, Gaetano, Fidanzati, Stefano Bontate, tutti avvenuti all'ombra del Duomo.
Signor Prefetto: come spiega la presa di posizione dell'Istituto Mario Negri all'indomani della distillazione dell'acqua delle fogne di Milano: hanno calcolato un consumo di 12000 dosi di cocaina al giorno? Non risulta anche a Lei che la distribuzine della "polvere bianca" sia in mano alla 'Ndrangheta?
Le consigliamo di leggere meglio i rapporti la prossima volta.
Infine un appello a questo Governo sempre pronto a "lodarsi" sul "fare" e sulla "lotta alla Mafia": non pensano i Ministri Alfano, Maroni e soprattutto, il Presidente del Consiglio che quantomeno il Prefetto dovrebbe essere valutato sull'adeguatezza del suo ruolo.




Lor Signori non ritengono che questa affermazione del Dottor Lombardi sia grave, sbagliata e riporta indietro di anni la lotta alla Mafia?

Morire in ospedale al Sud come al Nord

E' un pò di tempo che ci è tornata in mente la dichiarazione del medico-cantautore Mimmo Locasciulli che, invitava gli italiani a riflettere su questo aspetto: "in Italia, quando si ha la sventura di entrare in un ospedale, si sa in che stato si arriva ma, non altrettanto si può sapere come se ne esce, quando va bene. Questione di fortuna." Non c'è da stare allegri in queto primo scorcio di 2010, nulla è cambiato anzi stando al "bollettino di guerra giornaliero" se possibile, la situazione è di gran lunga peggiorata: si muore in camera intensiva (neonati agli Ospedali Riuniti di Foggia) in autoambulanza (Bari), per negligenza nelle dimissioni ospedaliere (Pisa), si muore nei pronti soccorsi per mancanza di personale e del materiale ospedaliero. Una mattanza.. quasi quotidiana....
Per giudicare il grado di civiltà di un paese moderno si prende come termine di paragone, l'offerta da parte dello Stato e della pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini-clienti, negli ospedali, nelle poste, negli uffici comunali per il rilascio dei documenti. L'Italia è carente in questi servizi e, a volte, non all'altezza dei più evoluti paesi europei. Rimanendo al problema della malasanità bisogna richiedere alcune cose al Governo: un maggiore investimento nella Sanità Pubblica (senza gettarsi nella illusione della privatizzazione ingiusta e antidemocratica perchè cancella il diritto per tutti alle cure; un'illusione che sta per essere abbandonata dall'Amministrazione del Presidente Obama), una nuova e moderna concezione nella costruzione dei nosocomi (purtroppo la grande maggioranza degli ospedali italiani è obsoleto, risalente alla fine dell'800); "un garante della salute, con l'obiettivo di verificare la qualità delle cure e dei servizi prestati dal Servizio Sanitario Nazionale" come suggerisce il Senatore Ignazio Marino (PD), chirurgo di fama internazionale.


http://www.ministerosalute.it/
http://www.cittadinanzattiva.it/



Rischio chiusura per il centro d'eccellenza Santa Lucia

In un'altra stagione per una storia come questa sarebbero cadute giunte regionali, i sindacati si sarebbero mobilitati, giornali e telegiornali avrebbero "coperto" la notizia in modo esemplare ma, al tempo di "Berlusconi III", tutto è fumoso, filtrato, segreto, per mettere una museruola alla stampa libera. A molti sarà sfuggito che il Santa Lucia è un centro d'eccellenza ma non per lo Stato: secondo il Ministero della Salute al massimo può essere trattato come una casa di cura qualsiasi. Peccato però che la storia ci dice ben altro: la Fondazione Santa Lucia di Roma, dal 1992, è una delle 6 strutture specializzate in Italia nella riabilitazione neuromotoria.
Vero punto di riferimento per il Centro-Sud, si rivolgono a questa struttura d'eccellenza, bambini affetti da patologie neurodegenerative, pazienti appena usciti dal coma, vittime di incidenti con danni cerebrali.
Vorremmo capire cosa si nasconde dietro il tentativo di chiusura del Santa Lucia?
Perchè improvvisamente dal 17 Febbraio partiranno 241 lettere di licenziamento per i dipendenti?
Vorremmo sapere dal commissario della Sanità del Lazio, mandato dal Governo, Elio Guzzanti (lo stesso che ha previsto il pagamento dei ticket da parte di disabili ed esenti per reddito), con quale criterio è stato bocciato dalla maggioranza, la specificità di questa ed altre strutture.
Ricordiamo che il Santa Lucia fa parte dei cosiddetti "ospedali classificati" e comunque ci troviamo di fronte ad un centro d'eccellenza che partecipa a progetti di livello mondiale ed è riconosciuta a livello internazionale.
Qualcosa ci sfugge: perchè se nella Finanziaria c'era un emendamento che prevedeva lo stanziamento di fondi aggiuntivi, la maggioranza lo ha bloccato? Non sarà questo il caso che questo Governo permetta l'attacco al Santa Lucia, struttura pubblica per favorire qualche altra struttura (magari privata) in qualche altro posto d'Italia? Siamo costretti a ripeterci: la Regione insolvente fa ricadere tutto sulle spalle dei pazienti e dei lavoratori senza che il Ministro Fazio dica qualcosa, al pari del Sindaco Alemanno, del quale non ricordiamo nessuna presa di posizione a fronte dei ventilati 241 licenziamenti.




Calvario giornaliero di un qualsiasi disabile capitolino.

Se il "termometro" per valutare la qualità della vita di un paese sono i servizi offerti ai cittadini disabili allora l'Italia e Roma sono lontanissimi dal potersi definire civili. Troppe cose non funzionano nel verso giusto: ospedali, poste, trasporti urbani, sistema dei rifiuti. Questo è il quadro desolante di questa Italia, un paese che sembra, ogni giorno di più, un paese da "operetta", invivibile, dove se si ha la sventura di essere un cittadino disabile, diventa pura utopia vivere una vita dignitosa. Storie come quella capitata ad uno studente romano di 16 anni, sono purtroppo all'ordine del giorno: Roma al pari di altre città italiane non è all'altezza per far sentire, un qualsiasi diversamente abile, un cittadino con gli stessi diritti degli altri.
Per un disabile il calvario quotidiano inizia nel momento in cui si esce di casa: non c'è mai lo spazio necessario per permettere ad una carrozzina di passare davanti agli scivoli dei marciapiedi sulle strisce pedonali ostruite da vergognose soste selvagge di automobilisti con nessun senso civico; parcheggi di auto senza permesso nei posti riservati ai disabili; mezzi pubblici che hanno sempre la pedana per la carrozzina rotta. Diciamolo con estrema chiarezza un diversamente abile è condannato ad una vita in solitudine perchè impossibilitato (se abita in palazzi dove l'ascensore o è guasto oppure inesistente) ad essere autonomo.
Così capita di dover raccontare una giornata infernale vissuta da uno studente sedicenne, nato con la distrofia muscolare di Duchenne; studente in gita scolastica al museo di Piazza Venezia a Roma, per visitare una mostra dedicata a Leonardo. Lo studente accompagnato da due insegnanti dell'Istituto Professionale Sisto V, arrivato alla fermata del bus 60 vede passare ben 5 mezzi pubblici con la pedana per la carrozzina rotta.
A questo punto, una delle professoresse, ha chiamato l'ATAC che prontamente (si fa per dire.....) ha inviato una navetta speciale. Finalmente lo studente del TERZO SUPERIORE del SISTO V riesce ad arrivare al Palazzo Venezia, centro di Roma. Ma il calvario continua per lo studente che resta intrappolato per due ore, al primo piano di Palazzo Venezia, causa guasto all'ascensore del museo. Roma, capitale d'Italia, Terzo Millennio: siamo ancora qui a descrivere l'impresa di uno studente disabile per andare ad una normale gita scolastica. "Sempre lo stesso problema, ogni uscita della classe diventa un'odissea. E' assurdo e vergognoso portare un ragazzo disabile in gita al centro di Roma e assistere ancora a scene del genere. Una persona già con dei problemi, in questo modo, lo fanno sentire ancora più in difficoltà. Ancora una volta ha dovuto sopportare questa sua diversità." Ci sentiamo in dovere di fare nostra la denuncia di Patrizia Pianese, professoressa di Lettere al Sisto V: la giriamo al Sindaco Alemanno per sensibilizzare su questi temi, la sua giunta. Non le pare Signor Sindaco di Roma che questi scempi debbano cessare una volta per tutte, se non adesso, quando?




Regione Lazio vara altri ticket: pagheranno anche disabili ed esentati.

Questa è una di quelle notizie che passano sotto silenzio: ormai in Italia "gira" così: promulgare, varare leggi impopolari sfruttando la (dis)informazione di stampa e telegiornali; scrivere decreti legge (o firmare contratti, vedi caso Novartis) quando gli italiani sono distratti dalle vacanze: estive o natalizie non fa alcuna differenza.
Il commissario di Governo per la Sanità del Lazio, Elio Guzzanti ha avuto la brillante idea di istituire altri ticket, con decorrenza al 1° Aprile 2010 (purtroppo non è uno scherzo) stabilendo che verranno pagati anche da disabili e quanti finora sono esentati per reddito.
Si pagherà per le prestazioni della riabilitazione complessa, quasi sicuramente per quelle del Pronto Soccorso. Il commissario di Governo per la Sanità del Lazio ha paventato di aumentare anche i ticket sui farmaci. Ci chiediamo: come sia possibile che lo sfondamento della spesa farmaceutica (nel  2009  attestato oltre il 13.6% consentito......) si faccia ricadere sulle spalle di cittadini già gravemente "segnati dalla vita" ? Non sarebbe (forse) meglio adottare altri criteri come per esempio, il contenimento della spesa con prescrizioni appropriate?
Diciamo no  decreti inaccettabili come questo, usando tutte le sedi opportune.



mercoledì 20 gennaio 2010

PROCESSO BREVE: il Senato approva

ROMA 20 gennaio 2010, ore 13.03, il processo breve è stato approvato in Senato: a favore votano 163, contrari 130, astenuti 2.
In data odierna la Giustizia in Italia è morta.




















Nuova scossa ad Haiti

Un'ora fa la terra ad Haiti è tornata a tremare. Un'altra forte scossa a Port-au-Prince di magnitudo 6 sulla scala Richter. Alcuni testimoni hanno riferito che la nuova scossa ha fatto crollare alcuni palazzi già danneggiati.
                     (Fonte TG COM)




S.O.S. FOR INTERNET FREE IN ITALY

Il Governo italiano tenta di mettere il silenziatore alla libertà di espressione sul Web.
Attraverso il decreto legislativo Romani si tenta di "autoregolamentare" tutto quello che verrà scritto e pubblicato. Le commissioni parlamentari stanno discutendo per appovare questo decreto che prevede di usare le norme esistenti già per la TV applicandole alla Rete.
In primis le immagini via Internet (diretta Streaming, Youtube ecc.) necessiteranno dell'autorizzazione del Ministero delle Comunicazioni; sarà l'unica Repubblica Occidentale a richiedere questo tipo di autorizzazione.
Inoltre il Commissario AGCOM Nicola D'Angelo, intervistato da Radio Città Futura, si è espresso sulle norme del diritto d'autore che saranno applicate in blocco da Internet. Una decisione assolutamente lontana dallo spirito della Rete. E' confermato inoltre l'obbligo di rettifica per Web-TG o simili, trasmessi dalla Rete: si vuole assolutamente dimenticare la natura amatoriale di molti siti di informazione sul Web.
A Febbraio ci sarà un sit-in (PARTECIPIAMO TUTTI) davanti all'Ambasciata Americana di Roma organizzata dai Blogger Enzo Di Frenna e Claudio Messo i quali porteranno un cartello con su scritto:
"MR. PRESIDENT HELP INTERNET IN ITALY. PRESIDENTE OBAMA CI AIUTI AD ESSERE LIBERI SULLA RETE IN ITALIA, ABBIAMO BISOGNO DI AIUTOOOOOOO."

NO AL DECRETO LEGGE ROMANI!!!!




martedì 19 gennaio 2010

Qualcuno spieghi il pasticciaccio del contratto Novartis

Sprechi di Stato. Sprechi di denaro pubblico: il Governo stipula un discutibile contratto pro-Novartis, in occasione della pandemia al virus H1N1 che non si rivelerà tale: perchè? E soprattutto perchè doveva rimanere segreto? Se il Governo è rimasto muto e ha fatto passare sotto silenzio, lo scandaloso contratto capestro con Novartis, un paio di motivi ci sono. La ragione principale è che quel contratto (23 milioni di dosi, tutte inutilizzate) prevede (come appurato dalla Corte dei Conti, nell'agosto scorso) "la possibilità del mancato delle date di consegna del prodotto senza l'applicazione di alcuna penale".
Ma non è tutto. I magistrati contabili hanno scritto qualcosa di ancora più scandaloso: "il pagamento alla Novartis di euro 24.080.000 (al netto di IVA) ai fini della partecipazione ai costi in caso di non ottenimento dell'autorizzazione all'immissione del prodotto in commercio."
Quel contratto però doveva passare sotto silenzio per un'altra ragione: il Ministro Sacconi (che ricordiamolo, fino al dicembre scorso, ha accorporato il suo Ministero (Wellfare) a quello della salute; fatto mai verificatosi nella storia della Repubblica; adducendo la scusa di voler abbattere i costi....) ha un conflitto di interessi in qusta questione visto che la moglie, signora Giorgetti, è Direttore Generale di Farmindustria.
Eccola la ragione.
In questa storia sono molte le cose che non tornano e, qualcuno deve prima o poi spiegare: per esempio perchè la stipula del contratto (21 agosto 2009) è stato "secretato" come se si trattasse di fatti di terrorismo? E perchè per il virus H1N1 sono stati dati pieni poteri straordinari alla Protezione Civile, nella persona del Capo del Dipartimento della Presidenza del Consiglio? Qualcuno dovrà pur spiegare perchè l'ex ministro della Sanità Sirchia, già condannato in primo grado a 3 anni per aver intascato tangenti, cacere scampato grazie all'indulto, sospeso per 5 anni dai pubblici uffici; ha potuto nel 2004 (secondo Governo Berlusconi) versare 3 milioni di euro a Novartis (a trattativa privata cioè senza gara pubblica) per avere diritto alla prelazione sull'eventuale produzione di vaccini in caso di pandemia. Cosa puntualmente avvenuta.
A noi di World Wide Sense - In Direzione Ostinata e Contraria pare che ci siano tutte le coordinate per intentare una causa collettiva, la Class Action nei confronti di Sacconi e del Governo: scriveremo alla Codacons e al suo presidente per verificare se sia possibile.
Apprendiamo che la Novartis ha licenziato 24 dipendenti tra informatori e impiegati: vogliamo sperare che la multinazionale svizzera receda da questa azione inaccettabile, tanto più che arriva dopo un anno di maxi-fatturato. Cosa aspetta questo Governo a fare qualcosa di utile per i cittadini, ce lo domandiamo e ve lo domandiamo.

La deportazione di Rosarno




Hanno perso tutti, abbiamo perso tutti. L'Italia toccando per la prima volta, da vicino l'odioso problema dell 'Apartheid, lo Stato e le istituzioni repubblicane umiliate e vilipese da quei giovani cittadini, sentitesi in dovere di compiere atti ripugnanti, degni del Ku Klux Klan; la Calabria (e il Sud in generale) ricevendo una vera e propria "lezione morale" su come si tiene la schiena dritta e ci si oppone alla 'Ndrangheta e, a tutte le mafie.
Hanno perso i migranti presi a fucilate dai locali per essere rifiutati, allontanati, deportati dalle campagne di Rosarno: lavoratori e braccianti venuti fin qui dalla "Madre Terra", l'Africa, in cerca di un qualsiasi lavoro, sperando di incontrare sul percorso stradale, quella dignità umana, quella libertà troppe volte calpestata in Nigeria, Burkina Faso, Togo, Somalia, Etiopia. Vale poco la vita al Sud, lo sappiamo ma, ancora non sapevamo che i dannati della terra, gli ultimi, colpevoli solo di essere nati con il colore della pelle più scura rispetto a quello degli italiani; fossero puniti (duramente) dalle cosche calabresi per il solo fatto di aver provato dignitosamente a rivendicare il "diritto" di essere trattati da uomini: il diritto di uguaglianza, lasciato scritto in francese, da un migrante su un muro di una catapecchia prima di essere deportato come, certe notti accadeva a Soweto, nel Sud Africa dell'Apartheid.
Bisogna sforzarsi di capire cosa nascondono i fatti gravissimi di Rosarno. Dietro la deportazione dei braccianti africani si nascondono tutte le malattie (gravissime ma non ancora irreversibili....) della (in)civile Italia: la follia della discriminazione dei migranti, clandestini, poveri, diversamente abili; il vento xenofobo soffia forte e volgare, alimentato dalla Lega Nord che se non viene stoppato, stanato, sradicato può portarci molto oltre i fatti incresciosi di Rosarno, in un tunnel che porta direttamente nel baratro. Sostanzialmente questa storia nasconde molto di più: lo strapotere della 'Ndrangheta è arrivata a livelli altissimi decidendo così, il bello e il cattivo tempo nella Regione e in altre parti del paese: a Fondi (a proposito signor Ministro dell'Interno: cosa si aspetta ancora per sciogliere la giunta comunale della città laziale?) come a Milano (mercati ortofrutticoli) a Madrid come a Roma e Berlino (piazze dello spaccio degli stupefacenti, degli investimenti finanziari e immobiliari) spingendosi fino in Canada, Australia e nel Sud America.
Ma Rosarno vuol dire anche e soprattutto caporalato: le cosche (dei Pesce e i Bellocco) mandano "uomini di fiducia" per selezionare i nuovi schiavi da impiegare nei campi e distribuire un lavoro disumano e durissimo.
I caporalati hanno anche il compito di raccogliere somme di denaro, una sorte di pizzo dai braccianti: ogni giorno trattengono 5 euro (dal guadagno giornaliero) e, altri 5 euro per il trasporto sui posti di lavoro.
Così ogni migrante non supera mai i 20 euro giornalieri. C'è anche un'altra storia racchiusa nei disordini tra bianchi e neri ed è una brutta storia, uno scandalo inaccettabile: la guerriglia di Rosarno nasconde lo "scandalo dei falsi braccianti" (1000 solo a Rosarno) e delle cooperative fasulle che assumevano mogli, figli  e fratelli dei mafiosi. Infine c'è un'altra chiave di lettura di questi fatti: risalendo alla notte del 3 gennaio quando, la 'Ndrangheta fa "brillare" una bomba davanti alla Procura Generale di Reggio Calabria. Un attacco frontale e durissimo contro i magistrati che stanno per far partire processi importantissimi e scottanti per le cosche, processi che potrebbero portare alla luce tutta l pericolosità della 'Ndrangheta, la mafia più potente e spietata tra tutte le mafie italiane. Una mafia in grado di fare grandi affari con tutti: tedeschi, canadesi, cinesi (Porto di Gioa Tauro). Serviva un diversivo: le cosche cercavano un appiglio, uno spunto eclatante che servisse a distogliere l'attenzione all'attentato della Procura di Reggio Calabria: cosa c'è di meglio se non "pilotare" disordini tra migranti e residenti (i nativi del Primo Mondo); cosa c'è di meglio del soffiare sul pericoloso, scivoloso, incivile veno xenofobo per trasformare tutti in "schiavi" ad uso e consumo delle cosche. Ciò non toglie che Rosarno potrebbe essere il primo focolaio di un germe pericoloso e contagioso: il razzismo. Del resto, una volta, il compianto e finissimo intellettuale (da pochi giorni scomparso), Beniamino Placido, ebbe a spiegare in un programma televisivo, il rapporto degli italiani con il razzismo: "il razzismo non c'è o non esiste finchè il diverso è lontano: quando si avvicina (e lo vediamo) ecco, allora, il razzismo è presente e ci sentiamo minacciati dal diverso."
  • La cronaca cronologica dei fatti (in)civili
Giovedì 7 gennaio 2010 ore 18: due immigrati vengono feriti a colpi di fucile.
Giovedi 7 gennaio 2010 ore 18.54: parte la rivolta: centinaia di extracomunitari per strada.
Giovedi 7 gennaio 2010 ore 22.26: Carabinieri e Polizia caricano: scattano i primi arresti.
Venerdi 8 gennaio 2010 ore 10.26: è caccia allo straniero con aggressioni ripetute.
Sabato 9 gennaio 2010: iniziano i primi trasferimenti nei vari CIE del Sud Italia.
Domenica 10 gennaio 2010: le ruspe demoliscono le baracche della città.
  • Hanno detto
Roberto Maroni (Ministro dell'Interno):
"Tolleranza zero con i clandestini"
(Roberto Maroni 9 gennaio 2010)

Antonio Tabucchi (Docente di Letteratura Portoghese e scrittore):
"Esiste in Italia un partito chiamato Lega Nord. Nato recentemente, con all'incirca un base elettorale del 10%, fa parte del Governo Berlusconi. La Lega Nord non dichiara precise connotazioni politiche. Ha una base "culturale" neopagana, fatta di croci celtiche e di venerazione del dio Odino e del dio Po, fiume nel quale ogni anno vengono praticati riti di purificazione. La Lega ha diffuso la convinzione che la Lombardia e una parte del Veneto siano terre privilegiate e di sua proprietà. Essa vanta la superiorità della "razza" ariana e detesta le altre (i neri, gli ebrei e, in particolare, gli arabi). Più in generale detesta tutti gli stranieri. Se l'Europa ignora deliberatamente ciò che sta avvenendo in Italia, qualcosa dovrà succedere. E' inevitabile."
(Antonio Tabucchi in un intervento pubblicato dal quotidiano francese Le Figaro, 30 dicembre 2009: una settimana prima di quello che sarebbe accaduto a Rosarno.)


L'Osservatore Romano (quotidiano della Santa Sede):
"Gli episodi che rimbalzano dalla cronaca sono disgustosi. Ci riportano all'odio muto e selvaggio verso un altro colore di pelle che credevamo superato. Noi italiani dal Nord in giù non abbiamo mai brillato per apertura.Nè siamo stati capaci di riscattarci quando il diverso si è fatto più vicino. Non è servito a nulla avere Obama alla Casa Bianca, non ha fatto breccia il dimostrare il valore dell'incontro tra razze diverse."
(L'Osservatore Romano 11 gennaio 2010)

Guglielmo Epifani (Segretario Generale CGIL):
"La violenza deve essere respinta da qualunque parte arrivi ma bisogna riconoscere ai migranti i loro diritti di lavoratori e di cittadini. Serve un governo trasparente nell'utilizzo della manodopera, che tolga questo mercato dalle mani della criminalità organizzata. Di Rosarno ne abbiamo tante, pronte a scoppiare. Sono problemi da tempo segnalati. Non si può dire che quello che è accaduto non era prevedibile."
(Guglielmo Epifani 12 gennaio 2010)

Tarcisio Bertone (Segretario di Stato Vaticano):
"Giustizia per i poveri e gli oppressi: a Rosarno la giustizia e il diritto hanno lasciato la parola alla violenza che trasforma ogni giustizia in ingiustizia. In Vaticano siamo preoccupati per la situazione in Calabria a causa delle gravi condizioni di lavoro cui sono sottoposti gli immigrati. Auspichiamo che si torni a costruire una pacifica convivenza, un riscatto della vita, la valorizzazione delle doti e delle capacità di ciascuno. Gli immigrati prestano un servizio prezioso all'agricoltura e alla comunità locale."
(Tarcisio Bertone 9 gennaio 2010)

Piet den BlanKen (fotoreporter olandese):
"Dopo aver scattato alcune immagini mi sono messo a piangere. Nella mia vita ho ascoltato molte storie di immigrazione e conosco bene le frontiere europee. Ho visto in faccia la disperazione delle persone e le situazioni molto drammatiche, anche nel nostro continente. Ma non avevo mai visto, in Europa, condizioni di lavoro come quelle degli stagionali stranieri nel foggiano. Sono venuto in Puglia per raccontare la vita di queste persone dimenticate che nessuno vuole vedere e di cui nessuno si vuole occupare. Non solo in Italia ma in  tutta Europa. Gli immigrati sono il sintomo di un sistema economico che ha bisogno di schiavi per continuare ad esistere. Sono una conseguenza dell'ingiustizia prodotta dall'economia neoliberista."
(Piet den BlanKen 13 gennaio 2010)

L'Economist (settimanale finanziario inglese):
"A Rosarno è stata messa in atto una pulizia etnica di una velocità, una cattiveria e una completezza balcaniche."
(L'Economist 15 gennaio 2010)

El Pais (quotidiano spagnolo):
Dopo i fatti di _Rosarno ci troviamo di fronte ad atti di "puro" razzismo in Calabria. Grave il silenzio del Governo italiano che legittima la violenta espulsione dei migranti."
(El Pais 15 gennaio 2010)

Agazio Loiero (Governatore Regione Calabria):
"L'emergenza non è finita: ci sono ancora 500 immigrati nascosti nelle campagne, terrorizzati e che vivono cibandosi solo di frutta."
(Agazio Loiero 14 gennaio 2010)



http://www.caritasitaliana.it/
http://www.comune.rosarno.rc.it/
http://www.interno.it/
http://www.medicisenzafrontiere.it/
http://www.regione.calabria.it/
http://www.giustizia.it/
www.parlamento.it/parlam/bicam/mafia/home.htm



Il dossier "esplosivo" della Casa dello Studente

Questo Blog ha come obiettivo principale quello di dare visibilità a storie come questa: per poterla raccontare abbiamo creato uno "spazio nello spazio" all'interno di World Wide Sense - In Direzione Ostinata e Contraria. Notizie storie come queste rappresentano il "peggio del peggio" di questo Paese sgangherato chiamato Italia: l'ingiustizia che mostra la faccia beffarda dello Stato (mancata restituzione della tassa d'iscrizione allo studentato), la "stampa di regime" che volutamente ridimensiona la "portata drammatica" della notizia decidendo di non passarla come ormai, avviene troppo spesso nel telegiornale della rete ammiraglia della Rai.
Procediamo con ordine.
Siamo  a L'Aquila e la scossa di terremoto di 5.8 gradi della Scala Richter del 6 Aprile, ore 3.32, fa crollare la Casa dello Studente in Via XX Settembre, dove trovano la morte 8 ragazzi:
  • Marco Alviani - 21 anni, iscritto alla Facoltà di Psicologia. Originario di Foggia.
  • Luciana Capuano - 20 anni, iscritta alla Facoltà di Medicina. Originaria di S. Giovanni Rotondo.
  • Angela Cruciano - 22 anni, iscritta all Facoltà di Ingegneria. Nativa della provincia di Foggia.
  • Francesco Esposito - 24 anni, lavorava in una cooperativa, fidanzato di Angela, lui non viveva nella Casa dello Studente, ci lavorava, gestendo alcuni servizi per l'Università. Quella notte era rimasto a dormire con la fidanzata.
  • Hussein Hamade - 22 anni, iscritto alla Facoltà di Medicina. Originario della Galilea.
  • Luca Lunari - 20 anni, iscritto alla Facoltà di Ingegneria. Cresciuto a Rieti.
  • Alessio Di Simone - 25 anni, iscritto al corso di laurea in Informatica. Originario di Penne (Pescara).
  • David Centofanti - 20 anni, iscritto alla Facoltà di Ingegneria. Originario di Vasto.



(Fonte - Il Fatto Quotidiano 07/01/2010 - foto Guardarchivio)

Nove mesi dopo quel 6 Aprile, si viene a sapere che esiste un dossier (oscurato dal sito della Regione) esplosivo, dove si legge in modo netto e inequivocabile che la Casa dello Studente, è crollata per la mancanza di un pilastro, dal sovvraccarico del tetto su cui erano stati collocati pannelli solari, da muri fragili a causa di cemento scadente, scavati per far passare i tubi elettrici e del riscaldamento. Tutto in nome del dio denaro: risparmiare sui "costi vivi" sperando però nella buona stella, quella che permetta allo stabile costruito di non crollare, svelando così, l'ignobile vergogna. Dunque, secondo questo dossier la "scossa del 6 Aprile" non può essere responsabile del crollo dello stabile: se nel progetto iniziale fosse stato inserito il Pilastro; se l'impresa esecutrice avesse "disposto le staffe di armatura dei pilastri all'interno della struttura"; se "il calcestruzzo non fosse stato scadente"; se la scala di emergenza della parete crollata della Casa dello Studente de L'Aquila, ristrutturata nel 2002, fosse stata saldamente attaccata alla struttura; non si sarebbero spezzate 8 vite innocenti.
Una tragedia che poteva essere evitata e se questo avviene in una grande democrazia; i responsabili sono assicurati alla Legge, condannati per il reato commesso. Non sappiamo se questo avverrà perchè anche per questo odioso reato, incombe la "scure del processo breve", qualora fosse approvato dal Parlamento sarebbe "la morte certa" per tutti i procedimenti legali della maxi - inchiesta sul terremoto d'Abruzzo.
Condividiamo e sottoscriviamo la petizione contro l'approvazione della legge che è stata appesa all'albero dei desideri che si trova in piazzetta Regina Margherita, nel cuore del capoluogo abruzzese; iniziativa promossa dal Comitato dei familiari degli studenti morti sotto le macerie della Casa. Bisogna mobilitarsi e chiedere (così come chiede la Presidente del Comitato, Antonietta Centofanti) che I PROCESSI SI FACCIANO SUBITO! No a Leggi ad personam come il processo breve: perchè non permettono di ottenere giustizia con la condanna a carico dei responsabili dei crolli, veri criminali. Non diamo alibi a chi vuole portare avanti questa ingiustizia, questa legge anticostituzionale, firmiamo tutti questa petizione: ce lo chiede la nostra coscienza di liberi cittadini e, lo dobbiamo alla memoria di quei 8 ragazzi morti e a quei 17 studenti feriti gravemente.
Non possiamo credere che lo Stato abbia avuto il coraggio di non restituire la caparra versata per l'iscrizione alla Casa dello Studente, tassa di 500 euro. Ma che Paese è?








Il dramma dei bambini haitiani

Quel che colpisce dell'immane tragedia di un paese poverissimo squarciato dall'ennesimo sisma è il dramma dei bambini schiacciati nelle scuole, nelle abitazioni di fortuna (carenti dei più elementari servizi igienico-sanitari) e rimasti orfani. Nel mentre si susseguono notizie e contro notizie sugli aiuti che lentamente dovrebbero affluire in tutto il paese apprendiamo l'ennesima strage di 100 bambini sepolti nella scuola a Leogane, a 15 km dalla capitale haitiana.
Abbiamo nel cuore e negli occhi i volti spauriti di un'infanzia negata che invade le tranquille coscienze, nei telegiornali, sui quotidiani, nei canali dei network del Primo Mondo: ci domandiamo visto che quando la coscienza umana è scossa dall'immane tragedia del perdere tutto; e si da sfogo al più becero istinto primordiale della sopravvivenza: lotte ferocissime per accaparrarsi quel poco di cibo che serva per tirare avanti fino alla prossima distribuzione; gli sciacalli (questi a qualsiasi latitudine e in ogni posto dimenticato da Dio non mancano mai) come belve feroci si aggirano sui corpi lasciati al ciglio di polverose strade; cosa sarà di questi bambini allo sbando? Chi se ne occuperà? Fare presto senza tentennamenti per il bene inestimabile dei bambini che un giorno saranno i cittadini, liberi di questo mondo.





http://www.haiti.org/                                                          clintonbushhaitifund.org
www.religioustolerance.org/voodoo.htm                   http://www.usaid.gov/
http://www.unicef.org/
http://www.msf.org/
un.org/en/peacekeeping/missions/minustah/
http://www.state.gov/
http://www.medecinsdumonde.org/
http://www.oxfam.org/




giovedì 14 gennaio 2010

Il Mondo trema.....





All'inizio fu l'Abruzzo, poi ci sono state alluvioni, bufere di neve in Europa per l'inverno più freddo degli ultimi 100 anni, ora la terra trema nel paese più povero dell'Occidente: Haiti, catastrofe di proporzioni bibliche!
Continuano anche le scosse di notevole entità in  Indonesia....Che cosa sta accadendo a questo affascinante e "povero" pianeta Terra. C'entra l'uomo in tutto questo?
Qui di seguito immagini di mappe (la prima mondiale e la seconda europea) dei terremoti che ci sono stati in questi giorni.



















martedì 12 gennaio 2010

NO APARTHEID!

Diciamoci tutto, senza ipocrisia.

Questo spazio del Blog deve essere (e diventare nel tempo) un vero e proprio "spunto di discussione" ideato e scritto da donne per le donne. Qui dobbiamo dire tutto, senza ipocrisia: dobbiamo esternare (e possibilmente discutere) di tutte le problematiche al femminile, delle speranze come delle paure.
Dobbiamo consultarci e interrogarci sulle nostre aspetttive nel mondo del lavoro, negli hobbies, sulla società moderna, sul nostro essere moglie, madre e compagne.
Non possiamo più permettere che a nostro danno vengano commesse violenze psicologiche e fisiche; dobbiamo proporci di tornare noi, donne, protagoniste delle nostre esistenze.
Abbiamo ricevuto e pubblicato una poesia anonima di una giovane donna che rivendica, in tutto e per tutto, la "scelta" indipendente di vivere la sua vita, senza dover sempre giustificare ogni scelta: sia che si tratti della più giusta sia invece, che si tratti di quella più complicata e impopolare (per l'ambiente in cui si vive....).
Non siamo oggetti ma "persone" con un cervello, un cuore con delle sensibilità e delle emozioni: vogliamo solo rivendicare il nostro diritto "a mostrare" (senza eccessi....direi in modo naturale) la nostra femminilità, la nostra sessualità, le nostre libere idee in fatto di politica, diritti umani, vita sociale (senza essere "apostrofate" se mettiamo un vestito un pò più stretto o magari.....solo un pò più corto......).
Noi, di parole di donna non possiamo rassegnarci alla mediocrità di un Paese come l'Italia, un paese rassegnato, arretrato, triste che tratta le Donne come se fossero ancora lo "strumento finale" dei desideri, piaceri, magari tra i più scabrosi; del maschio-padrone.
Abbiamo un grande sogno: vivere, lavorare e amare, fare progetti, in un paese civile che non discuta sempre "contro" le donne. Vorremmo essere coinvolte nei "temi sociali" del Paese se, questi temi riguardano la nostra vita, il nostro corpo, il nostro sacrosanto diritto di amare (e quindi vivere) secondo i nostri princìpi di cittadini (come i maschi....): invece ci ritroviamo a vivere in un paese che nel 2010, vuole (a sentire le "voci" della sua non esaltante classe politica) governare e decidere (anche per noi) su come si debba usare o non usare la "pillola del giorno dopo"; una classe politica che torna a considerare come "male supremo" la Legge 194 facendosi scudo dietro i "princìpi cristiani". Invece, noi donne abbiamo bisogno di governi che abbiano a cuore le nostre problematiche; una su tutte: la maternità. Non può essere squalificante, per una società come la nostra, l'essere madre: dare la vita ad un altro essere umano. Scoprire di non essere tutelate in questa particolare fase della vita di ciascuna di noi: è scioccante. Oggi, in Italia, le giovani donne che intraprendono una gravidanza scoprono che nel mondo del lavoro, i loro "capi" (in genere uomini con nessun merito particolare) attuano una "rigorosa politica punitiva": scoprendo che le donne sono incinte le obbligano a dimettersi, licenziandole!
Così la donna è costretta a dipendere ancora dall'uomo-padrone: è a lui infatti che deve chiedere il permesso di poter diventare madre.
E'assurdo quel che ancora accade in questo Paese: essere costrette come donne a dover decidere tra il desiderio (del tutto legittimo) di diventare madre e la paura di perdere il diritto (altrettanto legittimo) a lavorare. Arrivati a questo punto, noi donne, dobbiamo porci una domanda: cosa abbiamo sbagliato se, nel terzo millennio di colpo, amaramente scopriamo che le nostre madri erano più attive e sapevano come rivendicare i propri diritti: nel '68, lottando per un "amore più libero" e poi con il "Movimento Femminista".
Se penso allo slogan che si ascoltava in quelle manifestazioni: "La figa è mia e la gestisco io!" davvero stento a credere che 40 anni dopo bisogna ricominciare.....Facciamoci tutte un esame di coscienza, senza ipocrisia.
Non aspettiamo i politici (mediocri e senza valori morali) che si facciano portavoci delle nostre esistenze ma essere noi stesse, le artefici dei nostri diritti, come cittadine libere, indipendenti, in un paese moderno e democratico ed europeo. Prendiamoci di nuovo il nostro spazio facendoci sentire nella società civile, nelle istituzioni, nel mondo del lavoro, in famiglia con i nostri compagni, mariti, amanti e i nostri figli.
Parole di donna è al vostro servizio per ospitare i vostri commenti su questo ed altri temi: con entusiasmo e speranza, senza ipocrisia che del resto mal si sposa con l'emisfero-donna.
Naturalmente siamo pronte ad ospitare tutti gli uomini che vorranno dare il loro contributo ai nostri forum: non abbiamo pregiudizi. Chiediamo solo, a coloro che volessero lasciare i loro personali commenti, di mettere da parte se ne fossero capaci, la loro ipocrisia e la supposta superiorità virile.
Ciao a tutte ( e a tutti).
                                                                                                           Daniela '70

Paura è.......

Paura è
non essere libera
di muovermi come voglio nella mia città,

Paura è
non poter vivere la mia femminilità in ogni paese,

Paura è
non poter amare
chi voglio
senza dover ogni volta spiegare e giustificare,

Paura è
non essere me stessa
con le mie idee,

Paura è
non essere Donna
e Madre,

Paura è
essere giudicata in un mondo ingiusto,
meschino,
maschilista.

             (Anonima del muretto)

Lo scandalo del conservatorio de L'Aquila

Se non fosse un dramma nel dramma questa ennesima (amara) storia d'Abruzzo, dopo che la terra ha tremato e "urlato" il dolore delle persone travolte dal sisma; verrebbe voglia di ridere per non cedere alla tentazione di piangere. Si tratta di una classica "storia all'italiana", uno scandalo fatto di "sciatteria politica" e mal governo. Dopo il terremoto dell'aprile scorso, il conservatorio "Alfredo Casella", danneggiato, come tanti altri edifici, necessita di essere ricostruito.
E qui accade l'imponderabile: uno dei più grandi architetti contemporanei, il giapponese Shigeru Ban in collaborazione con un altro grande architetto Arata Isozaki; aveva disegnato gratis il nuovo conservatorio e l'auditorium capace di ospitare 600 persone. Il progetto fu presentato persino dalla premier giapponese Taro Aso a Silvio Berlusconi durante il G8 del luglio 2009 a L'Aquila. Costava 1,5 milioni di euro, 500.000 dei quali messi a disposizione dal governo giapponese. Per tutta risposta, il governo italiano ha risposto realizzando 3 capannoni messi in piedi con moduli edilizi allestiti per usi scolastici provvisori.
Questo sarebbe il male minore (si fa per dire....) se, non si venisse a scoprire di peggio: il nuovo progetto del governo italiano causa una grossa perdita economica, visto che costa (a tutta la comunità italiana) la bellezza (euro più euro meno. Sic!) di 6 milioni di euro, cifra quasi triplicata rispetto alla previsione di spesa del piano Ban.
Approfondendo la notizia scopriamo che lo scandalo sta tutto qui: l'architetto Shigeru Ban attraverso la sua ong, la "Voluntary Architets Network" avrebbe pensato a coprire l'intera spesa prevista dal suo progetto.
Lasciamo ad ognuno di voi di crearsi la propria opinione.


http://www.comune.laquila.it/           park.org/Japan/DNP/MTN/SB/Van_e.html




Bertolaso denuncia e promette

Bertolaso, denuncia ritardi nelle consegne delle case e nei cantieri. Fa sapere inoltre, che 3.000 persone non sono entrate nei moduli abitativi provvisori, di fine anno 2009. Così invece di sistemare 5.500 Aquilani, solo 2.400 potranno accedervi. I tempi si allungano ora si parla di fine gennaio.
Lo stesso Bertolaso si è impegnato, con gli Abruzzesi, attraverso un decreto, per far sospendere il pagamento delle tasse sulla casa ai senza tetto.
Noi speriamo che sia vero altrimenti ci dovremmo vergognare come cittadini di questo
Paese.



6 Aprile 2009 ore 03.32




E la  terra alla fine tremò. Benvenuti nella sezione dedicata alle storie del post-terremoto. Sarà una sorta di diario settimanale dove non faremo declinare i riflettori su quanto non è stato fatto prima, durante, e soprattutto ora che dell'Abruzzo non se ne parla più. C'è tanto da scoprire e da raccontare.
Naturalmente chiediamo il supporto di quanti sono sul posto, della terra ferita, esortandoli ad inviarci le "loro" storie, emozioni e anche le loro rimostranze.
Daremo spazio a tutti perchè su questo Blog vige la più totale libertà nell'esprimere tutte le opinioni.




sabato 9 gennaio 2010

Milano: via web tornano i cartelli "NON SI AFFITTA A..."

Non sappiamo a quanti di voi è capitato di imbattersi in questi deliranti cartelli, rozzi, beceri, in una parola: razzisti. A Milano ci sono inserzioni sulla Rete dove si dice a chiare lettere: "NON SI AFFITTA A STRANIERI SOLO AD ITALIANI".
Se si ha la pazienza di navigare su i migliori portali di compravendita immobiliare e di offerte di lavoro come Subito.it, Seconda mano, si scopre che sono decine al giorno e non si limitano solo alla discriminazione sull'affitto dell'appartamento ma anche, alla totale "chiusura" di offerte lavorative.
Viviamo "tempi malati" se queste forme di razzismo non hanno più bisogno di nascondersi. Bisogna farsene una ragione: a Milano, in Lombardia, in Italia tira un brutto vento xenofobo.
Prendiamo atto che siamo tornati all'epoca buia del Ventennio o, a quella degli anni '50-'60 quando, gli stessi cartelli si scrivevano contro i Meridionali e non solo a Milano.
Ci preme ricordare che nella città di S. Ambrogio, è attivo uno sportello Acli convenzionato con l'Unar, Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Rivolgiamo un appello affinchè chiunque legga di questi annunci chiami l'Unar, sia stranieri ma vorremmo fossero soprattutto gli italiani. Vogliamo inoltre sottolineare che gli annunci discriminatori sono vietati dal decreto legislativo 215 del 2003. Il decreto introduce "la parità di trattamento, indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica". La norma stabilisce che il cittadino che fa l'annuncio non rischia nulla dal punto di vista legale, mentre invece colui che pubblica le inserzioni è obbligato a pagare risarcimenti.
Allora qualcosa non torna. Come è possibile che a Milano, sul web, si pubblicano quste inserzioni?


http://www.subito.it/     secondamano






Un colpo di tosse e la diagnosi la fa il Pc

Nell'éra tecnologica anche le visite subiscono mutamenti: invece del classico "dica 33" il medico ordinerà di "tossire sul cellulare". Un software, registrando il suono, emetterà la diagnosi. Scienziati americani e australiani hanno sviluppato questa tecnologica ricevendo un finanziamento di 100.000 dollari dalla Fondazione Bill e Melinda Gates. Il software sarà ulteriormente sviluppato negli ospedali dei paesi poveri. Infatti, la "buona idea" è di metterlo su apparecchi portatili dotati di microfono, come normali cellulari degli operatori sanitari. Questo software confronta la tosse con un database di suoni preregistrati associati a specifiche malattie.
Il medico così potrà essere aiutato a distinguere i tipi di tosse in base al timbro e, a dire, se sono indizio di muco nei polmoni o, infezione batterica o virale.




L'arteriosclerosi ha 3.500 anni

Avevamo sempre avuto un sospetto: le malattie cardiovascolari esistevano anche nell'antichità.
Ora a conferma di questa tesi sono scesi "in campo" gli scenziati del Mid America Hear Institute di Kansan City analizzando, attraverso la TAC, 22 esemplari custoditi nel museo del Cairo, risalenti a 3.500 anni fa; sono stati in grado di scoprire che 16 (di queste mummie egizie) conservavano ancora tessuti cardiovascolari.
Nove di questi esemplari mostravano tracce di ispessimento delle arterie, mentre su di uno, probabilmente, ci sono evidenti "segni" di infarto.
Randal Thompson, uno degli autori, spiega che questo studio dimostra come fattori di rischio di "epoca moderna" (leggi: fumo e sedentarietà) non siano i soli rsponsabili a causare l'arteriosclerosi; mentre l'alimentazione c'entrava ieri come oggi: gli egizi mangiavano carni grasse e molto sale e questo, anche 3.500 anni fa provocava l'aumento della pressione.