Avevamo sempre avuto un sospetto: le malattie cardiovascolari esistevano anche nell'antichità.
Ora a conferma di questa tesi sono scesi "in campo" gli scenziati del Mid America Hear Institute di Kansan City analizzando, attraverso la TAC, 22 esemplari custoditi nel museo del Cairo, risalenti a 3.500 anni fa; sono stati in grado di scoprire che 16 (di queste mummie egizie) conservavano ancora tessuti cardiovascolari.
Nove di questi esemplari mostravano tracce di ispessimento delle arterie, mentre su di uno, probabilmente, ci sono evidenti "segni" di infarto.
Randal Thompson, uno degli autori, spiega che questo studio dimostra come fattori di rischio di "epoca moderna" (leggi: fumo e sedentarietà) non siano i soli rsponsabili a causare l'arteriosclerosi; mentre l'alimentazione c'entrava ieri come oggi: gli egizi mangiavano carni grasse e molto sale e questo, anche 3.500 anni fa provocava l'aumento della pressione.
sabato 9 gennaio 2010
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