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NO AL BAVAGLIO!

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martedì 19 gennaio 2010

La deportazione di Rosarno




Hanno perso tutti, abbiamo perso tutti. L'Italia toccando per la prima volta, da vicino l'odioso problema dell 'Apartheid, lo Stato e le istituzioni repubblicane umiliate e vilipese da quei giovani cittadini, sentitesi in dovere di compiere atti ripugnanti, degni del Ku Klux Klan; la Calabria (e il Sud in generale) ricevendo una vera e propria "lezione morale" su come si tiene la schiena dritta e ci si oppone alla 'Ndrangheta e, a tutte le mafie.
Hanno perso i migranti presi a fucilate dai locali per essere rifiutati, allontanati, deportati dalle campagne di Rosarno: lavoratori e braccianti venuti fin qui dalla "Madre Terra", l'Africa, in cerca di un qualsiasi lavoro, sperando di incontrare sul percorso stradale, quella dignità umana, quella libertà troppe volte calpestata in Nigeria, Burkina Faso, Togo, Somalia, Etiopia. Vale poco la vita al Sud, lo sappiamo ma, ancora non sapevamo che i dannati della terra, gli ultimi, colpevoli solo di essere nati con il colore della pelle più scura rispetto a quello degli italiani; fossero puniti (duramente) dalle cosche calabresi per il solo fatto di aver provato dignitosamente a rivendicare il "diritto" di essere trattati da uomini: il diritto di uguaglianza, lasciato scritto in francese, da un migrante su un muro di una catapecchia prima di essere deportato come, certe notti accadeva a Soweto, nel Sud Africa dell'Apartheid.
Bisogna sforzarsi di capire cosa nascondono i fatti gravissimi di Rosarno. Dietro la deportazione dei braccianti africani si nascondono tutte le malattie (gravissime ma non ancora irreversibili....) della (in)civile Italia: la follia della discriminazione dei migranti, clandestini, poveri, diversamente abili; il vento xenofobo soffia forte e volgare, alimentato dalla Lega Nord che se non viene stoppato, stanato, sradicato può portarci molto oltre i fatti incresciosi di Rosarno, in un tunnel che porta direttamente nel baratro. Sostanzialmente questa storia nasconde molto di più: lo strapotere della 'Ndrangheta è arrivata a livelli altissimi decidendo così, il bello e il cattivo tempo nella Regione e in altre parti del paese: a Fondi (a proposito signor Ministro dell'Interno: cosa si aspetta ancora per sciogliere la giunta comunale della città laziale?) come a Milano (mercati ortofrutticoli) a Madrid come a Roma e Berlino (piazze dello spaccio degli stupefacenti, degli investimenti finanziari e immobiliari) spingendosi fino in Canada, Australia e nel Sud America.
Ma Rosarno vuol dire anche e soprattutto caporalato: le cosche (dei Pesce e i Bellocco) mandano "uomini di fiducia" per selezionare i nuovi schiavi da impiegare nei campi e distribuire un lavoro disumano e durissimo.
I caporalati hanno anche il compito di raccogliere somme di denaro, una sorte di pizzo dai braccianti: ogni giorno trattengono 5 euro (dal guadagno giornaliero) e, altri 5 euro per il trasporto sui posti di lavoro.
Così ogni migrante non supera mai i 20 euro giornalieri. C'è anche un'altra storia racchiusa nei disordini tra bianchi e neri ed è una brutta storia, uno scandalo inaccettabile: la guerriglia di Rosarno nasconde lo "scandalo dei falsi braccianti" (1000 solo a Rosarno) e delle cooperative fasulle che assumevano mogli, figli  e fratelli dei mafiosi. Infine c'è un'altra chiave di lettura di questi fatti: risalendo alla notte del 3 gennaio quando, la 'Ndrangheta fa "brillare" una bomba davanti alla Procura Generale di Reggio Calabria. Un attacco frontale e durissimo contro i magistrati che stanno per far partire processi importantissimi e scottanti per le cosche, processi che potrebbero portare alla luce tutta l pericolosità della 'Ndrangheta, la mafia più potente e spietata tra tutte le mafie italiane. Una mafia in grado di fare grandi affari con tutti: tedeschi, canadesi, cinesi (Porto di Gioa Tauro). Serviva un diversivo: le cosche cercavano un appiglio, uno spunto eclatante che servisse a distogliere l'attenzione all'attentato della Procura di Reggio Calabria: cosa c'è di meglio se non "pilotare" disordini tra migranti e residenti (i nativi del Primo Mondo); cosa c'è di meglio del soffiare sul pericoloso, scivoloso, incivile veno xenofobo per trasformare tutti in "schiavi" ad uso e consumo delle cosche. Ciò non toglie che Rosarno potrebbe essere il primo focolaio di un germe pericoloso e contagioso: il razzismo. Del resto, una volta, il compianto e finissimo intellettuale (da pochi giorni scomparso), Beniamino Placido, ebbe a spiegare in un programma televisivo, il rapporto degli italiani con il razzismo: "il razzismo non c'è o non esiste finchè il diverso è lontano: quando si avvicina (e lo vediamo) ecco, allora, il razzismo è presente e ci sentiamo minacciati dal diverso."
  • La cronaca cronologica dei fatti (in)civili
Giovedì 7 gennaio 2010 ore 18: due immigrati vengono feriti a colpi di fucile.
Giovedi 7 gennaio 2010 ore 18.54: parte la rivolta: centinaia di extracomunitari per strada.
Giovedi 7 gennaio 2010 ore 22.26: Carabinieri e Polizia caricano: scattano i primi arresti.
Venerdi 8 gennaio 2010 ore 10.26: è caccia allo straniero con aggressioni ripetute.
Sabato 9 gennaio 2010: iniziano i primi trasferimenti nei vari CIE del Sud Italia.
Domenica 10 gennaio 2010: le ruspe demoliscono le baracche della città.
  • Hanno detto
Roberto Maroni (Ministro dell'Interno):
"Tolleranza zero con i clandestini"
(Roberto Maroni 9 gennaio 2010)

Antonio Tabucchi (Docente di Letteratura Portoghese e scrittore):
"Esiste in Italia un partito chiamato Lega Nord. Nato recentemente, con all'incirca un base elettorale del 10%, fa parte del Governo Berlusconi. La Lega Nord non dichiara precise connotazioni politiche. Ha una base "culturale" neopagana, fatta di croci celtiche e di venerazione del dio Odino e del dio Po, fiume nel quale ogni anno vengono praticati riti di purificazione. La Lega ha diffuso la convinzione che la Lombardia e una parte del Veneto siano terre privilegiate e di sua proprietà. Essa vanta la superiorità della "razza" ariana e detesta le altre (i neri, gli ebrei e, in particolare, gli arabi). Più in generale detesta tutti gli stranieri. Se l'Europa ignora deliberatamente ciò che sta avvenendo in Italia, qualcosa dovrà succedere. E' inevitabile."
(Antonio Tabucchi in un intervento pubblicato dal quotidiano francese Le Figaro, 30 dicembre 2009: una settimana prima di quello che sarebbe accaduto a Rosarno.)


L'Osservatore Romano (quotidiano della Santa Sede):
"Gli episodi che rimbalzano dalla cronaca sono disgustosi. Ci riportano all'odio muto e selvaggio verso un altro colore di pelle che credevamo superato. Noi italiani dal Nord in giù non abbiamo mai brillato per apertura.Nè siamo stati capaci di riscattarci quando il diverso si è fatto più vicino. Non è servito a nulla avere Obama alla Casa Bianca, non ha fatto breccia il dimostrare il valore dell'incontro tra razze diverse."
(L'Osservatore Romano 11 gennaio 2010)

Guglielmo Epifani (Segretario Generale CGIL):
"La violenza deve essere respinta da qualunque parte arrivi ma bisogna riconoscere ai migranti i loro diritti di lavoratori e di cittadini. Serve un governo trasparente nell'utilizzo della manodopera, che tolga questo mercato dalle mani della criminalità organizzata. Di Rosarno ne abbiamo tante, pronte a scoppiare. Sono problemi da tempo segnalati. Non si può dire che quello che è accaduto non era prevedibile."
(Guglielmo Epifani 12 gennaio 2010)

Tarcisio Bertone (Segretario di Stato Vaticano):
"Giustizia per i poveri e gli oppressi: a Rosarno la giustizia e il diritto hanno lasciato la parola alla violenza che trasforma ogni giustizia in ingiustizia. In Vaticano siamo preoccupati per la situazione in Calabria a causa delle gravi condizioni di lavoro cui sono sottoposti gli immigrati. Auspichiamo che si torni a costruire una pacifica convivenza, un riscatto della vita, la valorizzazione delle doti e delle capacità di ciascuno. Gli immigrati prestano un servizio prezioso all'agricoltura e alla comunità locale."
(Tarcisio Bertone 9 gennaio 2010)

Piet den BlanKen (fotoreporter olandese):
"Dopo aver scattato alcune immagini mi sono messo a piangere. Nella mia vita ho ascoltato molte storie di immigrazione e conosco bene le frontiere europee. Ho visto in faccia la disperazione delle persone e le situazioni molto drammatiche, anche nel nostro continente. Ma non avevo mai visto, in Europa, condizioni di lavoro come quelle degli stagionali stranieri nel foggiano. Sono venuto in Puglia per raccontare la vita di queste persone dimenticate che nessuno vuole vedere e di cui nessuno si vuole occupare. Non solo in Italia ma in  tutta Europa. Gli immigrati sono il sintomo di un sistema economico che ha bisogno di schiavi per continuare ad esistere. Sono una conseguenza dell'ingiustizia prodotta dall'economia neoliberista."
(Piet den BlanKen 13 gennaio 2010)

L'Economist (settimanale finanziario inglese):
"A Rosarno è stata messa in atto una pulizia etnica di una velocità, una cattiveria e una completezza balcaniche."
(L'Economist 15 gennaio 2010)

El Pais (quotidiano spagnolo):
Dopo i fatti di _Rosarno ci troviamo di fronte ad atti di "puro" razzismo in Calabria. Grave il silenzio del Governo italiano che legittima la violenta espulsione dei migranti."
(El Pais 15 gennaio 2010)

Agazio Loiero (Governatore Regione Calabria):
"L'emergenza non è finita: ci sono ancora 500 immigrati nascosti nelle campagne, terrorizzati e che vivono cibandosi solo di frutta."
(Agazio Loiero 14 gennaio 2010)



http://www.caritasitaliana.it/
http://www.comune.rosarno.rc.it/
http://www.interno.it/
http://www.medicisenzafrontiere.it/
http://www.regione.calabria.it/
http://www.giustizia.it/
www.parlamento.it/parlam/bicam/mafia/home.htm



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